Paolo VI Nel centenario della nascita |
Tu ci sei necessario,
o Redentore nostro
Documento: la lettera pastorale che Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano da pochi mesi, inviò allarcidiocesi ambrosianain occasione della Quaresima del 1955 | |
Ed ora io vi dirò cosa che tutti già conosciamo, ma che non mai abbastanza meditiamo nella sua fondamentale importanza e nella sua inesausta fecondità; ed è questa: essere Gesù Cristo a noi necessario. Non si dica consueto il tema: esso è sempre nuovo. Non lo si dica già conosciuto: esso è inesauribile. |
Fra tante proposizioni, in cui il cristianesimo, per la sua mirabile unità e coerenza
di dottrina, può sintetizzarsi, pare questa a me, ora, la più opportuna, sia per la sua
intrinseca importanza, sia anche per la rispondenza che essa può, nel momento presente,
incontrare nel mondo degli spiriti e degli avvenimenti.
«Tutto
abbiamo in Cristo» esclama SantAmbrogio; «tutto è Cristo per noi. Se tu vuoi
curare le tue ferite, egli è medico. Se sei ardente di febbre, egli è fontana. Se sei
oppresso dalliniquità, egli è giustizia. Se hai bisogno di aiuto, egli è vigore.
Se temi la morte, egli è vita. Se desideri il cielo, egli è la via. Se rifuggi dalle
tenebre, egli è la luce. Se cerchi cibo, egli è alimento».
Sì,
tutto è Cristo per noi. Ed è dovere della nostra fede religiosa, bisogno della nostra
umana coscienza ciò riconoscere, confessare e celebrare. A lui è legato il nostro
destino, a lui la nostra salvezza.
[
]
O
Cristo, nostro unico mediatore, tu ci sei necessario: per venire in comunione con Dio
Padre; per diventare con te, che sei Figlio unico e Signore nostro, suoi figli adottivi;
per essere rigenerati nello Spirito Santo.
Tu ci
sei necessario, o solo vero maestro delle verità recondite e indispensabili della vita,
per conoscere il nostro essere e il nostro destino, la via per conseguirlo.
Tu ci
sei necessario, o Redentore nostro, per scoprire la nostra miseria e per guarirla; per
avere il concetto del bene e del male e la speranza della santità; per deplorare i nostri
peccati e per averne il perdono.
Tu ci
sei necessario, o fratello primogenito del genere umano, per ritrovare le ragioni vere
della fraternità fra gli uomini, i fondamenti della giustizia, i tesori della carità, il
bene sommo della pace.
Tu ci
sei necessario, o grande paziente dei nostri dolori, per conoscere il senso della
sofferenza e per dare a essa un valore di espiazione e di redenzione.
Tu ci
sei necessario, o vincitore della morte, per liberarci dalla disperazione e dalla
negazione e per avere certezze che non tradiscono in eterno.
Tu ci
sei necessario, o Cristo, o Signore, o Dio-con-noi, per imparare lamore vero e per
camminare nella gioia e nella forza della tua carità, lungo il cammino della nostra via
faticosa, fino allincontro finale con te amato, con te atteso, con te benedetto nei
secoli.