COPERTINA

Palestina


La memoria
di quel viaggio

Anche oggi, come ogni anno, nel tempo di Natale, il Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, andando a Betlemme, fa una sosta nel luogo in cui la Vergine Maria si riposò. Intervista con Diodoros I

di Gianni Valente


     Il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme Diodoros I, 74 anni, alla guida della più numerosa comunità cristiana in Terra Santa, è stato ripreso nei giorni scorsi dalle telecamere dei grandi network internazionali nell'atto di indicare col suo pastorale la pietra del riposo, dove secondo la tradizione la Madonna si sarebbe seduta per una breve sosta, sul cammino che l'avrebbe condotta a Betlemme, poco prima di partorire Gesù.

Il patriarca greco-ortodosso Diodoros I

     Lei è stato l'unica autorità cristiana a visitare gli scavi archeologici della chiesa del Katisma. Quale particolare devozione lega la Chiesa ortodossa di Gerusalemme a questo luogo?
     DIODOROS I: Come patriarca di Gerusalemme, custode dell'antica tradizione della Chiesa e capo del patriarcato ortodosso di Gerusalemme, Noi siamo responsabili per tutti i monasteri e i luoghi santi che trovano la loro radice nella Chiesa cristiana degli inizi. Gli scavi della chiesa del Katisma sono stati eseguiti con il nostro coinvolgimento e la nostra benedizione su una terra di proprietà del patriarcato greco-ortodosso. Nella locale tradizione ortodossa il luogo del riposo della Vergine Maria era conosciuto fin dai primi secoli, e la sua memoria è stata conservata fino ai giorni nostri.
     Ci sono tracce e ricordi del riposo di Maria sulla via di Betlemme nella tradizione liturgica e nel culto mariano della Chiesa di Gerusalemme?
     DIODOROS I: L'episodio che narra del riposo della Vergine Maria sulla pietra durante il suo viaggio verso Betlemme è menzionato nel vangelo apocrifo di Giacomo (3, 17) e testimonianze di questa tradizione sono riportate dagli storici della Chiesa Eusebio e Simeone Metafraste negli Acta Sanctorum in riferimento alla vita di san Teodosio, e da Cirillo di Scitopoli.

lineaR.gif (47 byte) Aperti altri importanti scavi di archeologia cristiana

Paolo a Cesarea marittima

     Tra i recenti cantieri archeologici riguardanti memorie cristiane, occorre segnalare gli scavi a Cesarea marittima, che hanno scoperto larghe sezioni di un complesso architettonico databile tra I e III secolo, corrispondente all'antico pretorio romano.
     Gli Atti degli Apostoli ricordano che san Paolo fu condotto di fronte al governatore romano, nel tribunale di Cesarea, e lì fu messo in prigione prima di essere mandato a Roma. Spiega a 30Giorni Yosef Porat, direttore degli scavi a Cesarea: "È ragionevole che il tribunale e la prigione dove fu tenuto Paolo fossero incorporate nella sezione amministrativa del pretorio, non ancora scavata. Per scoprirlo, bisognerebbe estendere l'area degli scavi, finora finanziati dal governo d'Israele, e che sono stati sospesi alla fine di ottobre per mancanza di fondi. Per proseguire, ogni sponsorizzazione finanziaria sarà bene accetta".

     La memoria di quel luogo e di quell'episodio è ancora presente nella devozione popolare?
     DIODOROS I: La Chiesa ortodossa custodisce autenticamente questa tradizione attraverso i secoli fino a questi stessi giorni nostri. Ogni anno, nel tempo di Natale, il Patriarca greco-ortodosso fa una sosta col suo seguito in questo posto per riposarsi nel suo tragitto verso Betlemme per la festa di Natale (cfr. rivista Nea Sion 1994, pp. 227-238).
     Vi sono noti affreschi o pitture che ritraggono il riposo di Maria sulla pietra?
     DIODOROS I: Per quanto ne sappiamo, non ci sono icone, pitture specifiche che rappresentino l'episodio che ebbe luogo al Katisma.
     Vicino al luogo del Katisma sorge il monastero ortodosso di Sant'Elia. Nella vita che vi si svolge si conserva una particolare memoria della devozione del Katisma?
     DIODOROS I: I monaci del vicino monastero ortodosso del profeta Elia mantengono solo la memoria dell'episodio così come è presentato nella antica tradizione dagli storici della Chiesa degli inizi e dall'usanza che vi ha luogo nel tempo del Natale.
     Adesso gli scavi sono sospesi. E ci sarebbe ancora da lavorare. Sarebbe utile, secondo lei, un sostegno economico alla prosecuzione degli scavi da parte dei cristiani degli altri Paesi?
     DIODOROS I: La Chiesa greco-ortodossa può accettare donazioni da chiunque desideri contribuire al restauro di questo santo luogo. Le donazioni dovrebbero essere offerte direttamente al patriarcato ortodosso per la continuazione dei lavori recentemente sospesi.

lineaR.gif (47 byte) LA SCOPRITRICE. Parla Rina Avner, che ha guidato gli scavi della Basilica del Katisma

Un luogo che interessa anche gli ebrei

Rina Avner, archeologa dell'Autorità israeliana per le antichità, ha guidato e coordinato la campagna di scavi della Basilica del Katisma.

     Quali sono gli elementi più interessanti emersi dai vostri scavi nel sito del Katisma?
     RINA AVNER: La pianta della chiesa comprende un ottagono centrale, e al centro di esso è situata una roccia, ancora oggi leggermente elevata rispetto al terreno circostante di circa otto centimetri. L'ottagono centrale è delimitato da due anelli di colonne, che formano una sorta di corridoio dove probabilmente i pellegrini deambulavano quando venivano a pregare sulla roccia del riposo di Maria. Più esternamente ci sono quattro cappelle, situate ai quattro angoli nord-est, sud-est e nord-ovest, sud-ovest. L'abside principale si proietta verso est al di fuori del poligono ottagonale. L'intera struttura era larga 43 metri e lunga 52. Nell'ultima fase degli scavi abbiamo scoperto che ci sono tre livelli di pavimenti con mosaici. Il livello superiore presenta mosaici geometrici, e in una stanza il mosaico rappresenta una palma. I mosaici sembrano stilisticamente affini a quelli della moschea della Roccia, costruita dai musulmani nel luogo dove si trovava l'antico tempio ebraico di Gerusalemme. Queste affinità potrebbero essere indizi che la chiesa del Katisma era usata ancora nel primo periodo arabo, e che potrebbe essere servita da modello per la costruzione della moschea della Roccia, anch'essa di pianta poligonale.
     La chiesa del Katisma era nominata spesso nei primi resoconti di viaggio dei pellegrini cristiani. Anche dal punto di vista topografico, sorge proprio lungo il tragitto più ovvio e confortevole per cui passerebbe una strada tra Gerusalemme e Betlemme.
      Adesso gli scavi sono sospesi. Per mancanza di soldi. Come pensate di proseguire i lavori?
     AVNER: Abbiamo dovuto chiudere e coprire il sito, sia perché c'erano stati tentativi di furto dei resti rinvenuti, sia per l'arrivo della stagione piovosa. Adesso abbiamo in programma delle riunioni per elaborare un piano per trovare donazioni con cui riaprire gli scavi, completare i lavori, preservare ciò che è stato trovato e fare in modo che il sito sia aperto per le visite dei pellegrini, anche in vista dell'Anno Santo. Per mia esperienza, so che non sono solo i cristiani ad essere interessati a questo luogo. Durante gli scavi anche molti coloni ebrei ortodossi sono venuti, e hanno mostrato grande interesse.
     Gli scavi al Katisma si sono svolti con la collaborazione del patriarcato ortodosso?
     AVNER: Il sito degli scavi del Katisma si trova in un terreno del patriarcato greco-ortodosso. Abbiamo agito in totale collaborazione con loro, e programmeremo insieme anche il prossimo piano di lavoro. Spero che ci sia una collaborazione anche per trovare i finanziamenti. Abbiamo anche ricevuto una lettera dal Ministero israeliano per il Turismo, che ha garantito il suo appoggio.

A cura di Lorenzo Bianchi